Da qui a giugno mi ritroverò con la casa messa dentro innumerevoli scatole - scatole di libri, di vestiti, di quadri, di mobili, di pezzi di muro pieni di scritt- no, quelli no -, che saranno caricate su un camion e poi saranno trasportate, con innumerevoli e lungherrimi viaggi su un ascensore degli anni Trenta, tutte dentro un nuovo appartamento.

( In tutto il resto del discorso ci sono ancora meno punti di prima, per cui, ehi, lettura sconsigliata a chi ha problemi respiratori e a chi non ha lo stesso fiato di un nuotatore professionista. \o/ )

Forse se non fossero giorni così grigi, forse mi peserebbe meno stare chiusa in casa a studiare, a ripetere. Forse se ci fosse più luce e un cielo meno bianco e pesante. Forse.
Invece devo accontentarmi di questo grigio e bianco e di questa luce che, quando entra dalle finestre, ferisce lo sguardo e allora è meglio chiudere un po' e accendere la ( Read more... )

A intervalli regolari ricevo messaggi di persone che mi chiedono: sei viva? e allora sì, sono viva, sono viva solo che sono un po' schiacciata, schiacciata da cose che non riesco a gestire, da ansie che sono solo mie e che sono così grandi e da cui mi faccio fagocitare per un nonnulla, per una battuta sbagliata, per un confronto che mi costruisco ( Read more... )

Io dovrei cominciare ad accettare e a scendere a patti con i miei limiti, a riconoscere il fatto che non sono indistruttibile, che non sono di ferro, che - purtroppo! - non posso pretendere da me tutto quello che vorrei, che i primi esami sono a febbraio, che se sto male e se mi prendo un po' di riposo non morirà nessuno - anzi!, l'unico rischio ( Read more... )